lunedì 16 gennaio 2012

16. BIOGRAFIA "Il B. Paolo Ambrosi" di R. Pazzelli (1958)

In R. PAZZELLI, "Il Terzo Ordine Regolare di S. Francesco attraverso i secoli". Spoleto 1958. pp.150-153.
* Questo profilo del B. Paolo ha avuto come fonte l'opera del LUCONI

Un altro Religioso Terziario che nel Quattrocento fece degni frutti di penitenza fu il B. Paolo Ambrosi. Nato a Cropani (Prov. di Catanzaro) nel 1432 ed educato da pii genitori nel timore di Dio e nelle Lettere. A 18 anni entrò nell'Ordine e ne professò la Regola nel Convento del SS. Salvatore in Cropani, distinguendosi subito fra tutti nella regolare osservanza, nell'orazione e nella mortificazione.
Promosso per ubbidienza agli Ordini sacri nel 1458, fu un Sacerdote secondo il cuore di Dio. Il buon odore di santità non tardò a propagarsi. Benché avesse attrattive per la solitudine ed amasse ritirarsi nei monti della sua Calabria per dedicarsi alla penitenza e alla contemplazione delle cose celesti, non si separò completamente dal mondo e si rese utile ai fratelli che, numerosi, accorrevano a lui per consiglio e per conforto. Aveva il dono del consiglio ed il segreto di consolare gli afflitti e riconciliare gli animi dissidenti.
Cosa veramente mirabile, prima che i devoti gli manifestassero i loro bisogni ed i loro desideri, l'uomo di Dio, illuminato da una luce superiore, li preveniva mostrandosi bene informato delle loro necessità spirituali e temporali. Il santo religioso fu più volte preposto al governo del suo Convento di Cropani e traeva i suoi sudditi all'osservanza della vita regolare più con l'esempio che con la parola.
Nella primavera del 1488 intervenne col suo Provinciale al Capitolo Generale convocato a Montebello (Lodi) in Lombardia. Nel viaggio visitò Roma; durante tale sosta, un mattino celebrò la S. Messa a S. Maria della Consolazione, alle pendici del Campidoglio. Avvenne che al Memento restasse lungamente immobile con ammirazione degli astanti che non sapevano spiegarsi la ragione di quella troppo lunga pausa. Finita la celebrazione, il buon Padre confidò al suo Provinciale che durante la Messa il Signore si era degnato rivelargli l'avvenuta morte del suo genitore e al Memento aveva assistito in spirito ai funerali di lui. Di ritorno dal Capitolo di Montebello, visitò la S. Casa di Loreto ed i santuari della Verna e di Assisi; nel gennaio del 1489 era di nuovo nella solitudine della sua Calabria, dalla quale doveva presto uscire per volarsene in cielo. Durante il viaggio aveva predetto la sua prossima morte; di fatti, dopo una brevissima malattia, confortato dai santi Sacramenti, si addormentò nel Signore il 24 gennaio dello stesso anno 1489.
Il servo di Dio, chiaro per l'amore alla solitudine e per lo spirito di orazione, ricco dei doni del consiglio, della profezia e dei miracoli, fu sepolto nella Chiesa del Convento di S. Maria delle Grazie (*). Soppresso quel Convento da Innocenzo X nel 1652, il corpo del Beato l'anno seguente fu trasportato nella Chiesa maggiore dove continua ad essere venerato come quando riposava nella Chiesa del suo Ordine.
La compendiosa narrazione della santa vita di questi uomini illustri che fiorirono nel primo secolo di vita unitaria basta a darci un'idea della espansione e vitalità spirituale dell'Ordine. Nessuno purtroppo ci narrerà le opere sante degli eremiti dei secoli XIII e XIV i quali, come abbiamo visto, orientarono il Terzo Ordine Secolare allo stato regolare con la vita comune e la professione dei voti religiosi. Se avevano la nobile ambizione di aspirare a doni maggiori – aemulantes charismata meliora – dobbiamo ritenere che erano uomini di santa vita. Se tanti non sono stati proclamati santi dalla Chiesa non importa: è certo che furono uomini di alta perfezione e possiamo ritenere che il loro nome e scritto in cielo.

(*) Solo nel 1622 le reliquie del B. Paolo furono portate al Convento di Santa Maria delle Grazie. Prima erano al Convento del SS. Salvatore in Cropani.

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